Al via la Campagna popolare: “No Amianto Publiacqua”: da eliminare 225 km di pericolosi tubi. Firma anche tu

amiaLa petizione è promossa dai movimenti per la salute e l’acqua bene comune di Firenze Prato, Pistoia e Medio Valdarno.

Una “Grande opera utile e virtuosa” al servizio dei cittadini. E’ con questo spirito che nasce la Campagna “No Amianto Publiacqua” per l’eliminazione dei 225 chilometri di tubature permeate dalla pericolosa fibra gestiti dall’acquedotto che serve Firenze, Prato, Pistoia e Medio Valdarno. E a lanciarla è proprio una rete di organizzazioni e movimenti che sul territorio si occupano da anni di tutelare la salute pubblica e ripubblicizzare l’acqua dopo l’esplicito esito referendario ignorato dal governo e dalle amministrazioni locali.

>>> Firma la petizione su Change.org

>>> Scarica i moduli cartacei e raccogli le firme

“No Amianto Publiacqua” è anche lo slogan rappresentato nel logo della Campagna, che vede protagonista lo stesso uomo vitruviano presente in forma stilizzata nel marchio di Publiacqua. Con un’operazione di rielaborazione grafica del messaggio (adbusting) è ora costretto a bere acqua potenzialmente inquinata dalle fibre di amianto e cemento amianto che permeano i vecchi tubi delle nostre città.

Il primo atto della Campagna è una petizione indirizzata alle istituzioni locali – Autority, presidente della Regione e sindaci dell’Aato3 su tutti, ma anche i soci pubblici e privati di Publiacqua – che pretende il rispetto della salute delle persone che vivono, abitano, lavorano e studiano nei Comuni gestiti da Publiacqua. Apponendo la loro firma i cittadini e le cittadine chiedono pertanto l’immediata eliminazione dei 225 chilometri di tubi in amianto che dovrà avvenire in piena sicurezza per i lavoratori, senza caricare ulteriormente la tariffa (la più cara d’Italia) e senza ricorrere all’intervento della fiscalità generale. Publiacqua infatti dispone già oggi delle risorse necessarie per “raggiungere e mantenere obiettivi di qualità ambientale e della risorsa” come previsto dalla legge. Ricordiamo infatti che ad oggi Publiacqua deve ancora effettuare investimenti per 69 milioni di euro previsti nel Piano di ambito e nel Piano tariffario e mai realizzati. Intanto nel 2013 l’azienda ha ottenuto 47 milioni di utili.

La petizione è disponibile sul sito https://noamiantopubliacqua.wordpress.com/ oltre che su Change.org e chiede ai destinatari anche il monitoraggio del livello di contaminazione dell’acqua potabile, il non utilizzo dei polifostati di zinco per ridurre la cessione di fibre, la massima trasparenza sulle analisi e sui processi di eliminazione delle tubature che non devono assolutamente mettere a repentaglio i lavoratori che saranno destinati a questa “Grande opera utile e virtuosa”.


I PROMOTORI DELLA CAMPAGNA